Il Superbonus 110 per cento è già diventato il tormentone di tanti italiani.
Tante persone vogliono usufruirne per rifarsi case, casette e magazzini attrezzi, ma occorre precisare sin da ora che l’accessibilità al bonus non è aperta ad ogni tipo di intervento.
Può risultare molto complesso da comprendere per una persona non pratica di certi termini e concetti. Cerchiamo di capire insieme come leggere la normativa e trovare le informazioni che possano fare al caso nostro.
- Che cos’è il Superbonus 110 %
- Quali interventi sono ammessi
- A chi è rivolto
- Come beneficiare della detrazione
- Come presentare la richiesta
- Il costo degli interventi
- Controlli e sanzioni
Che cos’è il Superbonus 110 %
Il fine esclusivo del Superbonus 110% è diretto a coprire le spese sostenute, dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022, di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Si presenta insomma come una grande risorsa rivolta, soprattutto, ad adeguare i vecchi immobili ai criteri di vivibilità odierni.
Risulta però doveroso precisare come non tutti gli interventi di ammodernamento siano inclusi in questo “superbonus”.
In tanti, infatti, sperano di poter rivedere la propria abitazione rimessa a nuovo senza pagare un solo euro, ma le cose non sono proprio così facili. Esiste una procedura burocratica precisa, che coinvolge diversi tecnici, tante certificazioni e molte variabili.
Perciò dovrete assolutamente farvi seguire da vostri tecnici di fiducia, i quali dovranno seguire ogni aspetto tecnico, burocratico e fiscale.
Quali interventi sono ammessi
Gli interventi ammessi sono tassativamente indicati dalla legge e si distinguono in due classi speciali:
- interventi trainanti (principali);
- interventi trainati (secondari).
Il principio è molto semplice: per poter accedere alla classe degli interventi trainati (secondari) bisogna necessariamente realizzare almeno un preciso intervento trainante (principale).
Ora non voglio spaventarti con una serie di pesanti e doverosi termini tecnici, ma quanto appena detto è il principio assoluto da tenere in conto per valutare le condizioni reali di fattibilità degli interventi richiesti e quando andrai dal tecnico aspettati di ascoltare l’utilizzo di queste parole.
Individuiamo, ora nel dettaglio, le due distinte classi di interventi:
INTERVENTI TRAINANTI | INTERVENTI TRAINATI |
– Isolamento termico delle superfici; – Sostituzione degli impianti di climatizzazione esistenti; – Interventi antisismici. | – Efficientamento energetico rientranti nell’ecobonus; – Eliminazione delle barriere architettoniche; – L’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici; – L’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica |
Ricordiamoci perciò come determinati tipi di intervento possano essere eseguiti solo a condizione se ne faccia congiuntamente almeno un altro, sarà poi il tecnico a precisare dettagliatamente le condizioni di realizzazione.
A chi è rivolto
Possono usufruire dell’agevolazione tante categorie di soggetti:
- Condomini;
- Persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche;
- Persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni;
- Istituti autonomi case popolari (Iacp);
- Cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
- Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus);
- Associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro.
Tutti questi aspetti devono essere verificati nel dettaglio caso per caso.
Come beneficiare della detrazione
Descriviamo in breve come funziona la modalità di erogazione dell’agevolazione. Il meccanismo non è molto complesso, ma neanche troppo scontato.
L’agevolazione consiste in “una detrazione dall’imposta lorda, dovuta dal singolo contribuente, delle spese sostenute nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, per la spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2021, e in 4 quote annuali di pari importo per le spese effettuate nell’anno 2022”.
E tradotto in italiano cosa vuol dire tutto questo?
Significa che i soldi non saranno materialmente versati liquidi nei conti correnti dei beneficiari, ma le spese effettuate e riconosciute, per l’applicazione del superbonus 110%, verranno detratte dalle imposte del soggetto avente diritto il beneficio e ripartite in 4 o 5 quote annuali di pari importo per una misura del 110% del totale speso.
Ad esempio: se io a settembre 2021 ho speso e realizzato lavori, utilizzando il superbonus, per un totale di 100.000 euro, mi verranno detratti dalle mie imposte 110.000 euro (100.000 + 10% = 110.000 ) per 5 anni. Perciò mi saranno detratti dalle mie imposte 22.000 euro per anno (110.000 euro ÷ 5 anni = 22.000 euro per anno).
Cessione credito d’imposta
Vi è però l’utilissima possibilità di cedere il credito d’imposta, spettante originariamente al soggetto avente diritto, verso altri soggetti individuati dalla legge.
Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, i soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, spese per gli interventi riconosciuti possano esercitare “l’opzione” di scelta, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:
- per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati;
- per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni.
Tutti questi aspetti di convenienza dovrete valutarli insieme ai tecnici e contabili da voi incaricati.
Come presentare la richiesta
La procedura di accesso all’agevolazione è tutt’altro che facile. Si ha l’assoluta necessità di farsi assistere da diverse figure professionali: tecnici e contabili.
Sono tante le certificazioni da andare a reperire solo per verificare la fattibilità dell’intervento: perciò dovremo necessariamente essere in possesso dell’agibilità dell’immobile e dell’ultimo rispettivo progetto approvato, elementi indispensabili per poi richiedere la certificazione di conformità urbanistica.
Trattandosi di una normativa di particolare favore, in aggiunta agli adempimenti ordinariamente previsti per le predette detrazioni, ai fini dell’esercizio dell’opzione, per lo sconto o cessione, il soggetto richiedente deve acquisire anche:
- il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) nonché dai CAF
- la asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico – da parte, rispettivamente, dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche e dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico – che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, in accordo ai previsti decreti ministeriali.
Solo da questi passaggi evidenziati, si comprende come la scelta di tecnici e contabili di fiducia sia il principio insuperabile per avere le idee più chiare possibili e poter essere assistiti con doviziosa e legale correttezza.
Il costo degli interventi
La cosa più interessante e innovativa di questa agevolazione è come il costo di qualsiasi intervento, certificato e realizzato nell’arco temporale descritto dalla norma, sia detraibile fino al 110% delle spese sostenute.
All’interno di queste spese ricadono anche tutti i costi di istruzione delle pratiche tecniche e contabili, pertanto anche queste saranno per legge oggetto di detrazione.
Controlli e sanzioni
Controlli e sanzioni sono gestite dall’Agenzia delle Entrate, la quale esercita i suoi poteri di controllo riconosciuti dallo Stato per verificare la rispondenza di quanto realizzato e dichiarato.
I controlli saranno esercitati sulla base di criteri selettivi e alla verifica documentale della sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione.
Dobbiamo assolutamente tenere conto del rischio che si corre con l’utilizzo avventato ed errato del superbonus: infatti qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti del primo soggetto avente diritto dell’agevolazione, maggiorato degli interessi.
Per questo precisiamo come qualsiasi tipo di intervento debba essere opportunamente verificato e certificato, senza correre in spericolate idee di integrale rifacimento della propria abitazione.
I rischi per il soggetto avente diritto sono tanti e non di serena tranquillità.
Davanti ad una mancanza, da parte di qualsiasi tecnico operante all’interno dell’intervento, ne risponde in primis il privato richiedente il beneficio e solo successivamente questo potrà rivalersi nei confronti del professionista in errore.
Perciò l’agenzia delle entrate andrà a cercare il primo soggetto avente diritto chiedendogli l’intero ammontare della detrazione beneficiata, completa di interessi, rimanendo al privato esclusivamente la strada del processo civile per recuperare dal professionista quanto richiesto da parte dell’agenzia delle entrate.
Perciò bisogna prestare la massima attenzione su ogni tipo di intervento da realizzarsi e non cercare a tutti i costi di andare sul limite della legalità per cercare un vantaggio, perchè il rischio è veramente elevato.
Precisiamo inoltre come i sistemi di recupero dell’agenzia delle entrate siano molto più veloci della normale tempistica di esecuzione di un processo civile: l’agenzia delle entrate esegue il suo intervento di recupero in mesi, il processo civile dura invece parecchi anni!