Come iscriversi al registro A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)

Ti sei trasferito all’estero per lavorare, hai trovato una casa, un lavoro sicuro, ti sei definitivamente stabilizzato, e ora, dopo diverso tempo dal tuo trasferimento, ti viene in mente una domanda: dove devo presentare la mia dichiarazione dei redditi?

Questa domanda, solitamente, si realizza, nei pensieri dell’innocente lavoratore emigrato, in due tipiche circostanze: 

  1. un compatriota festoso che, durante una cena, dichiara a gran voce di essersi iscritto all’A.I.R.E.;
  2. un poco simpatico avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Perciò, per evitare di incappare nell’ultima, poco piacevole, situazione, cerchiamo di iniziare a interrogarci già da ora su: cos’è l’A.I.R.E.?





Cos’è l’AIRE

L’A.I.R.E., acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è un registro contenente i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi.

Viene formalmente gestito dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dagli Uffici Consolari all’estero.

Perciò, letto così, non è altro che un registro, dove vengono inseriti i dati delle persone stabilizzate all’estero per almeno 12 mesi, dove “posso decidere se iscrivermi o meno”, ma NON È COSÌ’! 

Iscriversi all’A.I.R.E., se si è residenti all’estero, è un obbligo di legge per tutta una serie di ragioni, che brevemente andiamo ad elencare:

  • la possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’U.E.;
  • la possibilità di ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio, nonché certificazioni;
  • la possibilità di rinnovare la patente di guida;
  • oneri di regolarità fiscale e sanitaria.

E soprattutto sull’ultimo punto dovremo prestare la massima attenzione!

Perciò, ora che iniziamo a conoscere questo nuovo registro, cerchiamo di capire cosa si intenda per “risiedere all’estero”?

Il concetto di residenza all’estero

La residenza, per legge, si definisce come il luogo di abituale dimora, dove si svolge abitualmente la propria vita familiare, lavorativa e sociale.

Per capirci, la residenza è una condizione di fatto e giuridica che ci abilita a partecipare alla vita civica-sociale del nostro comune, che traduciamo principalmente nell’esercizio del diritto di voto e nella richiesta del documento di identità.

Inoltre, la residenza è fondamentale per la presentazione della propria dichiarazione dei redditi. 

Infatti, quando non si è più residenti in un comune italiano, non si avrà l’obbligo fiscale di presentare annualmente la propria dichiarazione dei redditi nello stato italiano, ma SOLO per chi risulta iscritto all’A.I.R.E. e rispetta le condizioni individuate di seguito.




Chi deve iscriversi all’A.I.R.E

  • i cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi;
  • quelli che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.

Chi NON deve iscriversi all’A.I.R.E.

  • le persone che si recano all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno;
  • i lavoratori stagionali;
  • i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero;
  • i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero.

Modalità di iscrizione

L’iscrizione all’A.I.R.E. è effettuata a seguito di dichiarazione resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

L’iscrizione all’A.I.R.E. è gratuita e potrai inoltrarla direttamente online tramite il portale Fast.it, accedendo con le proprie credenziali SPID.




La procedura di iscrizione all’AIRE

Per portare a termine la procedura occorrerà avere a portata di mano:

  • documento d’identità in corso di validità;
  • un documento comprovante la residenza nella circoscrizione consolare (es. certificato di residenza rilasciato dall’autorità locale, bollette di utenze residenziali, ecc.);
  • una stampante;
  • uno scanner.

Si consiglia di visitare il sito web della Sede Consolare di riferimento nello Stato estero in cui vi trovate, al fine di verificare quale documentazione risulti utile inviare ai fini del buon esito della pratica di iscrizione AIRE.

Il modulo di iscrizione all’AIRE si considera valido se presentato per via telematica nelle seguenti modalità:

  1. se sottoscritto mediante una delle forme di cui all’art.20 (firma digitale, firma elettronica qualificata o firma elettronica avanzata);
  2. il dichiarante è identificato attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID);
  3. se sottoscritto e presentato unitamente alla copia del documento d’identità;

Come verificare la propria posizione di residente all’estero

Al termine della procedura di iscrizione, la richiesta verrà inoltrata al consolato: presa in carico la domanda d’iscrizione sarà automaticamente inoltrata al Comune di provenienza in Italia.

In attesa della risposta dal Comune, si viene comunque iscritti d’ufficio negli Schedari consolari del Consolato di competenza. 

Lo status di “iscritto all’AIRE” si ottiene però una volta che il Consolato ha ricevuto dal Comune la conferma dell’iscrizione all’AIRE.

Per sapere lo stato di aggiornamento della propria posizione bisognerà contattare il Comune di provenienza in Italia.

Aggiornamento dei dati di residenza, in caso di variazioni

Il cittadino, inoltre, dovrà tempestivamente comunicare all’ufficio consolare:

  • il trasferimento della tua residenza o abitazione all’estero;
  • le modifiche dello stato civile anche per l’eventuale trascrizione in Italia degli atti stranieri (matrimonio, nascita, divorzio, ecc.);
  • la perdita della cittadinanza italiana.

Il cittadino residente all’estero dovrà autonomamente comunicare con l’ufficio consolare tutte le variazioni dei dati.




Assistenza sanitaria 

Dal momento in cui ci si iscrive all’AIRE si perderà il diritto all’assistenza sanitaria in Italia, restando garantita solo l’assistenza sanitaria urgente.

Più precisamente, i cittadini italiani iscritti all’AIRE perderanno il diritto ad avere il proprio medico di base, l’assistenza sanitaria ospedaliera pagando il semplice ticket e tutti i profili di agevolazione nell’acquisto dei farmaci tramite ricetta rosa.

Resterà garantita, in caso di rientro temporaneo in Italia, l’assistenza sanitaria limitata alle sole prestazioni ospedaliere urgenti, per un periodo massimo di 90 giorni nell’anno solare a condizione che i soggetti non abbiano una propria copertura assicurativa, pubblica o privata, per le suddette prestazioni. 

Non potranno in ogni caso essere erogate cure programmate.

Perciò il miglior consiglio, in questo caso, sarà di informarsi debitamente nel sito del Ministero della Salute e verificare la propria copertura sanitaria.




Obblighi fiscali

Purtroppo, quando si sta all’estero, il pensiero dei propri obblighi fiscali nei confronti del proprio stato di origine si dimentica, e proprio per questo bisogna prestarci la massima attenzione!

La regola generale definisce come tutti i cittadini italiani, che lavorano all’estero e che NON sono iscritti all’AIRE, sono fiscalmente residenti in Italia, con l’obbligo di presentare annualmente la dichiarazione dei redditi e pagare le relative imposte sui redditi ovunque prodotti.

Nel caso si ometta di presentare la dichiarazione dei redditi o non si indichino in essa i redditi prodotti all’estero, non spetta la detrazione delle imposte pagate nello Stato estero.

Perciò regolarizzando, sin dal principio, la propria iscrizione all’AIRE, non appena ci si è stabilizzati in un determinato posto del mondo, si eviteranno richieste di accertamento a sorpresa da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Non mi spingo oltre, perchè rischieremmo di dover aprire un capitolo solo alla situazione fiscale praticata all’estero, ma voglio riassumere così:

Appena vi stabilizzate, per un periodo superiore ai 12 mesi, in un altro Stato estero non perdete tempo a regolarizzare la vostra posizione nei confronti del registro AIRE. Così facendo eviterete spiacevoli inconvenienti, che potrebbero rovinare il vostro soggiorno.
Perciò se firmate un contratto per un periodo di tempo definito e trasferite di fatto la vostra residenza all’estero iscrivetevi all’AIRE.