WhatsApp: in Europa la musica è la stessa, la privacy non cambia

Stavolta WhatsApp non si è regolata, o quasi!

Il caos che si è venuto a creare, da parte di molti utenti dell’applicazione di messaggistica più famosa al mondo, ha portato la nostra soglia di attenzione al problema privacy a livelli importanti.

Considerato anche l’ultimo caso del gestore telefonico Ho. Mobile è normale prestare la propria preoccupazione su come vengono gestiti i propri dati sensibili.

Ma in realtà tutta questa preoccupazione è motivata?

La risposta secca è no, MA è comunque da tenere in considerazione tutta la vicenda.


In Europa la privacy non cambia

Per rasserenare il nostro iniziale timore spieghiamo subito che la protezione dei dati personali delle persone residenti in Europa è diversa dal resto del mondo.

Infatti in Europa abbiamo un regolamento europeo del 2016, indicato comunemente con la sigla “GDPR”, che garantisce e uniforma la protezione dei dati personali in tutti gli stati aderenti. 

Perciò WhatsApp non può vantare deroghe al riguardo, dovendosi adeguare alla regolamentazione europea. Infatti l’informativa della privacy di WhatsApp europeo è differente e ne indichiamo l’intero testo qui.

Ma la domanda rimane: e allora perchè abbiamo ricevuto su WhatsApp un messaggio in cui ci veniva indicato un aggiornamento dell’informativa privacy?

La risposta è: perchè una qualche variazione c’è stata, ma non riguarda i termini di utilizzo essenziali dell’App col bollino verde. Riguarda principalmente l’interazione dei nostri comuni profili “consumer” con i profili “business” dell’applicazione.

Perciò c’è stato un aggiornamento finalizzato all’utilizzo dei profili aziendali di WhatsApp, ma non riguarda la totalità degli utilizzatori. Infatti non sarà possibile condividere i dati dell’area europea con Facebook per un utilizzo degli stessi al fine della profilazione commerciale.

Dobbiamo oltretutto precisare, come risponde l’azienda di messaggistica, che il contenuto delle conversazioni delle chat rimane garantito nella sua integrale sicurezza e protezione, precisando inoltre come anche Facebook tuteli l’integrale sicurezza delle conversazioni.

Le modifiche “fuori Europa”

Ciò che interessa maggiori modifiche dell’informativa privacy riguarda il resto del mondo. Infatti, come si può leggere qui, WhatsApp ha prodotto una differente versione per tutti gli utilizzatori non residenti in Europa.

Infatti, per tutto ciò che riguarda il “fuori Europa” verrà resa obbligatoria, dall’8 febbraio 2021, la condivisione di alcuni dati degli utilizzatori dell’app con Facebook per fini commerciali. 

Tradotto in soldoni significa che tra i dati utilizzati da Facebook per indirizzare la pubblicità personalizzata ce ne saranno anche alcuni provenienti da WhatsApp, quali ad esempio il numero telefonico, contatti ed altre informazioni, ad eccezione di tutto ciò che è compreso all’interno delle conversazioni di chat. 

Ad onor del vero questa possibilità di condividere i dati tra le due app esisteva anche prima, ma dall’8 febbraio non sarà più opzionale per l’utente, ma bensì obbligatoria per tutti gli utilizzatori residenti in un’area extra europea.

Dubbi e perplessità

Alla chiusura del tutto rimane perciò la piena garanzia della nostra privacy, ma restiamo lo stesso dubbiosi su questi automatismi imposti dall’applicazione di messaggistica più nota al mondo.

Scarichiamo tantissime app di musica, sport, video, tv e tante altre in cui scegliamo, semplicemente con un click, la condivisione di tanti dati ed informazioni personali, perciò esprimiamo questa scelta e accettiamo questa decisione.

Quello che potrebbe invece risultare più antipatico è quando questi automatismi, che abbiamo sopra descritto, vengono applicati dal più grande servizio di messaggistica mondiale per cui, in tante occasioni, non abbiamo possibilità di rifiutarne il servizio proposto.

Perchè, è inutile prendersi in giro, WhatsApp ha la forza di connettere 2 miliardi di persone per via messaggio, vocale e video; e davanti a questo è difficile trovare alternative immediate se non iniziano ad affacciarsi, nel pieno utilizzo mondiale, applicazioni con la stessa forza di connessione e contatti.