Dopo i grandi appelli alla coerenza della tutela paesaggistica da parte del Presidente della Regione Sardegna, il 14 gennaio 2021 il disegno di legge 108/A, meglio conosciuto come “Piano Casa”, è stato approvato dal Consiglio Regionale sardo con i voti della sola maggioranza.
Ora la palla passa al Governo italiano, il quale potrebbe disconoscere la validità di questa legge sulla base del presupposto della “copianificazione condivisa tra Stato e Regione”.
Una scelta che a tanti potrebbe sembrare di solo carattere politico, ma in realtà il tema rimane di carattere strettamente giuridico, oggetto di profili costituzionali e di tutela dei beni paesaggistici e culturali.
- Il possibile intervento da parte del Governo
- La qualità del testo legislativo
- Piano Casa Sardegna 2021
- Conclusioni – opinioni personali
Il possibile intervento da parte del Governo
Niente di confermato per ora, restano ferme infatti le precedenti decisioni della Corte Costituzionale in materia paesaggistica e ambientale.
L’ultima vicenda, molto simile a questo caso, risale al 2018, anno in cui la legge paesaggistica approvata nel Consiglio Regionale sardo è stata privata, da parte della Corte Costituzionale, di alcuni articoli per il mancato rispetto della Costituzione e del Codice dei beni culturali, e proprio sulla ragione di quei presupposti potrebbe attivarsi ora il Governo e contrastare la nuova opzione legislativa sarda.
Ma successivamente all’intervento del Presidente della regione, il disegno di legge è stato ridimensionato nelle sue aree di intervento, attenuando il rischio di un ingerente intervento governativo italiano nella legge approvata.
Infatti dopo la riformulazione del testo normativo sono state tutelate maggiormente le aree comprese nei 300 metri dal mare e le zone umide, fonti di interesse ambientale.
Perciò l’occasione di un ricorso da parte del Governo italiano potrebbe essere più indeciso e con un esito più incerto rispetto ai precedenti ricorsi.
La qualità del testo legislativo
Purtroppo, ad oggi, mi sento personalmente di condannare la qualità legislativa del testo, non essendo trasparente la certezza del diritto propria di ogni norma giuridica, lasciando aperta alla discrezionalità degli uffici tecnici la concessione di determinati provvedimenti espansivi.
Vogliamo a tal punto ricordare come il diritto offra la sua piena certezza laddove una legge possa essere applicata per quello che esprime nel suo contenuto lessicale e non per quello che rimane nella decisione occasionale di un tecnico di passaggio, che talvolta può essere intelligente e talvolta meno.
Piano Casa Sardegna 2021
Ora, entrando nel merito di questo rinnovato “Piano Casa”, troviamo scelte abbastanza spinte, che legittimamente possono portare molti dubbi sulla qualità di tutela del paesaggio.
Per leggere direttamente il testo di legge approvato cliccare qui.
Riassuntivamente trovano spazio in questa legge, valida fino al 2023, diverse aree di intervento urbanistico-edificatorio:
- nei 300 metri dal mare
- oltre i 300 metri dal mare
- in città e paesi
- in campagna
- aree commerciali, artigianali e industriali
- tutela delle aree a rischio idrogeologico
Nei 300 metri dal mare
Gli alberghi potranno solo demolire e ricostruire, senza però aumentare la propria cubatura.
Questo porta ad escludere la possibilità di nuove costruzioni, ma garantisce alle strutture alberghiere di rimodulare i propri volumi all’interno dell’area da loro già occupata e compromessa.
Oltre i 300 metri dal mare
Per quanto riguarda le strutture alberghiere poste oltre i 300 metri dal mare avranno la possibilità di ampliare la propria volumetria fino al 50 per cento, che facendo due calcoli in croce non porta alla costruzione di una semplice cameretta.
Infatti potranno utilizzare questo bonus di volumetria per sviluppare ulteriormente le proprie strutture nella loro integrità e funzionalità.
Sono inoltre presenti altri bonus e possibilità di sviluppo principalmente incentrate allo sviluppo turistico del settore alberghiero.
Ulteriore carezza di interesse è mostrata ai proprietari di immobili posti oltre i 300 metri dal mare, i quali avranno la possibilità di ampliare la propria cubatura utilizzando diversi bonus e potranno trasformare sottotetti e seminterrati in residenziale.
In città e paesi
In città e nei paesi viene aperta ulteriormente la possibilità di ampliare la cubatura all’interno dei centri storici, seguendo le linee indicate dai piani particolareggiati comunali.
Oltretutto anche per i centri storici viene estesa la possibilità di rendere residenziali sottotetti e seminterrati.
Scelte che si dimostrano di discutibile spessore legislativo, considerate anche le ultime alluvioni che hanno devastato tanti paesi e cittadine della Sardegna.
In campagna
In campagna il lotto minimo per costruire è stato portato ad un ettaro contro i tre di prima, senza l’obbligatoria iscrizione come agricoltori professionisti, avendo la possibilità di costruire fino a 120 metri quadrati per ettaro.
Condizioni diverse però se si è entro i mille metri dal mare, per cui bisogna essere iscritti come agricoltori professionisti avendo, anche qui, la possibilità di costruire fino a 120 metri quadrati per ettaro.
Aree commerciali, artigianali e industriali
Ulteriori possibilità di espandere la cubatura con elevate percentuali anche nelle aree commerciali, artigianali ed industriali.
Tutela delle aree a rischio idrogeologico
Sono previsti anche diversi bonus nel caso di demolizione di cubature poste in aree a rischio idrogeologico con lo spostamento in altri terreni sicuri, senza necessità di autorizzazione da parte dei consigli comunali, ma direttamente per tramite dell’ufficio tecnico.
Conclusioni – opinioni personali
Ho preferito non entrare a fondo nei singoli argomenti, lasciando a sedi più opportune l’analisi approfondita del testo.
Quello che maggiormente rileva è la mancanza di un piano sistematico di intervento, ma la norma sembra indirizzata consentire l’esclusivo sviluppo di strutture a vocazione turistica, tra le quali anche le case vacanze.
Non sembra, perciò, potersi qualificare come “Piano Casa”, indirizzato al godimento di unità residenziali immerse in un sicuro contesto urbano, quanto sarebbe meglio classificabile come “Piano Albergo-Casa vacanza”, lasciando alla Sardegna i danni di prima con gli interessi del domani.