Sappiamo tutti cos’è la politica, o almeno un’idea ce l’abbiamo, ma se fosse in realtà un qualcosa di diverso da quello che quotidianamente guardiamo alla TV?
Rispondere a questa domanda è oggettivamente molto complesso, tanti significati, tanta storia e troppa filosofia.
Ma non è ora nostra intenzione analizzare questi aspetti, perciò resteremo incollati sul suo significato pratico.
- Che cos’è la politica
- Da quando esiste e a cosa serve?
- Chi sono le persone fanno politica?
- Abbiamo bisogno della politica?
Che cos’è la politica
Teoricamente, se fossimo ad un esame, dovremmo iniziare a descrivere la parola “politica” nella sua dimensione letterale, perciò partendo dalla sua radice greca e fare un’analisi tecnica/sociologica/filosofica.
Ma in realtà NO, non farò niente di tutto questo. E non perchè sia inutile o sovrabbondante, ma perchè tantissime persone hanno scritto pagine incantevoli sull’argomento ed io, nella mia dimensione amatoriale, non ho alcuna intenzione di deturpare volgarmente questi campi.
Perciò inizieremo dai giorni nostri e faremo un’analisi concreta.
Torniamo alla domanda: che cos’è la politica?
La risposta è mutevole per tutti noi.
A seconda della rabbia, o del credo, che ci scorre nelle vene avremmo risposte diverse. E questo perché la politica, per quanto amata o odiata, è la ragione nascosta della nostra quotidianità.
La politica governa e amministra, sceglie ed impone, offre e rimuove il ventaglio delle nostre scelte e ambizioni.
Nella sua definizione riassume infatti: qualsiasi scelta di carattere amministrativo, organizzativo e costitutivo di uno Stato.
Dal momento in cui mi sveglio fino a quando mi addormento, sono soggetto a decisioni assunte da un ordine che non conosco bene e che si confonde nello Stato sovrano.
Abbiamo visto in altri articoli questi argomenti (“Che cos’è il DIRITTO?” “Che cos’è la LEGGE”) e tutti si muovono verso lo stessa direzione:
Il governo di una società trova risposta nella politica, perché la politica deve rappresentare la società su cui si fonda.
Strano a sentirsi e forse poco chiaro a trovarsi nella quotidianità, ma è questa la regola del gioco. Che si parli di democrazia, o dittatura, la politica governa la società.
Perciò anche se noi non la possiamo toccare con le nostre mani, la politica esiste.
Da quando esiste e a cosa serve?
La politica esiste da sempre, da quando l’uomo ha deciso di organizzare la propria vita insieme alle esigenze e bisogni di più persone, che riassuntivamente sono organizzate in comunità.
E per quanto la dimensione letterale, che abbiamo noi in uso, ha una radice greca (politica= pòlitikē), anche gli egizi, i sumeri, i babilonesi (e via dicendo) governavano le loro comunità attraverso scelte politiche.
Fare politica è rappresentata come un’arte, perché così è!
Infatti saper trovare soluzioni, prendere decisioni e convincere le persone sulla necessità di determinati provvedimenti è un’arte di intelletto e seduzione.
Compiere scelte è il fine ultimo della politica, anche se purtroppo possono essere queste dannose o vantaggiose per la comunità rappresentata.
Chi sono le persone fanno politica?
Come abbiamo detto sopra, la politica non ha una consistenza solida e percettibile al tatto, ma è presente in tutte le scelte quotidiane.
Di conseguenza, tutti noi facciamo quotidianamente politica, quando evitiamo argomenti pericolosi in un pranzo di famiglia oppure quando facciamo finta che la pasta al forno sia veramente straordinaria per non offendere nessuno, tutto questo perché assumiamo un scelta per ottenere un obiettivo: la pace della tavola a cui partecipiamo, in questo caso.
Ma in realtà la politica vera, a cui noi facciamo riferimento, è quella che interessa importanti scelte di carattere amministrativo, organizzativo e costitutivo di uno Stato o una comunità definita (comune, provincia, ecc).
Dentro questi ambienti di governo si aggirano persone comunemente chiamate “politici”, ossia degli operatori della politica, i quali rappresentano gli interessi di una determinata comunità con dei fini esclusivi di ambizioso governo (o almeno così dovrebbe essere!).
Affronteremo in un articolo a parte la dimensione tecnica, sociale ed elettiva del “politico”, per ora ci accontenteremo di individuarli per come li conosciamo alla televisione: non proprio belli, profondamente imperfetti, ma assolutamente necessari per governare uno Stato.
Il governo dello Stato è il fine della politica e nella sua dimensione umana deve essere esercitata per forza da quegli esseri umani che noi chiamiamo politici.
Abbiamo bisogno della politica?
Abbiamo bisogno della politica, perché abbiamo bisogno di costituire, organizzare e amministrare la comunità di cui facciamo parte.
Purtroppo la politica è imperfetta, in quanto molti politici preferiscono perseguire esclusivamente interessi personali che interessi della comunità di cui sono rappresentanti.
Molti “politici”, purtroppo, trovano e soddisfano la propria ambizione nell’esclusivo interesse di mettersi in tasca un significativo stipendio senza preoccuparsi degli infiniti interessi e bisogni della comunità.
Queste sono persone in cerca di un lavoro retribuito, che niente hanno a che fare con la politica di cui abbiamo detto sopra.
Ciò che vediamo molto spesso in televisione è un teatrino mal riuscito di persone piccole e senza ambizione, che vivono per loro stesse.
Possono cambiare colore, mettere un abito Armani e imbellettarsi come dei seduttori, ma in realtà poco hanno a che fare con la politica.
Ma non deve essere questo ad uccidere il vero e puro significato di politica!
Un vero uomo politico ha grandi ambizioni di governo, è preoccupato a soddisfare largamente gli interessi della propria comunità, sa trovare soluzioni, assume decisioni e convince le persone che rappresenta sulla necessità degli opportuni provvedimenti.
Abbiamo conosciuto e conosciamo in ogni nostra comunità persone di questo valore, il segreto è saperle selezionare.
Per fare questo dobbiamo essere noi i primi a credere nella politica, come attività necessaria di crescita e organizzazione della nostra comunità perché:
il governo di una società trova risposta nella politica, perché la politica deve rappresentare la società su cui si fonda e noi siamo un tassello rilevante di quella società!